Focalizzazione
Tutte le
persone hanno un limite nella quantità di cose che possono
pensare o tenere a mente contemporaneamente. Occupando la
propria mente con pensieri neutri o positivi, il soggetto può
bloccare il pensiero disfunzionale per un periodo di tempo.
Questo processo può essere fatto attraverso il contare, il
visualizzare immagini di calma o piacevoli, o porre attenzione
su stimoli esterni (oggetti, luci, sensazioni tattili, ...).
Sebbene esse sia una tecnica a breve termine può essere utile
per permettere al paziente di avere il tempo per fare una
valutazione, o un dato comportamento, o mettere in pratica
qualche sequenza di una strategia terapeutica più complessa.
Spesso, il paziente ansioso pone eccessiva attenzione sulle
proprie sensazioni corporee e così facendo le interpreta
catastroficamente; se il soggetto orienta all’esterno il
proprio focus attentivo può contare maggiormente sulle proprie
facoltà di ragionamento. Alcuni stimoli esterni possono
servire d’aiuto: un accessorio nell’abbigliamento di chi ci
sta di fronte, il muro di fondo di un ambiente, il colore di
un oggetto, le sensazioni tattili delle nostre dita, ecc...
La
focalizzazione può essere di aiuto anche per lo scopo opposto,
cioè aiutare il paziente a percepire sensazioni e segnali
utili del proprio stato. Molti soggetti possono aumentare la
propria consapevolezza del proprio stato emotivo e dei segnali
fisiologici per orientarsi e meglio definire e categorizzare
le proprie reazioni (ciò contrapposto al caos interno ed alla
confusione rispetto alle proprie reazioni).
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